I quattro finestroni, molto simili per proporzioni a quelli della cella campanaria, sono parzialmente tamponati in secondo tempo a formare quattro ovali, sormontati da concio in rilevo, con l’asse maggiore disposto sulla direttrice verticale ad accompagnare il moto ascendente dell’architettura del campanile. Il prospetto esterno della cella campanaria è caratterizzato da un ordine di paraste, impostato su proprio zoccolo al di sopra del cornicione del corpo centrale del campanile. Esse sono raccolte in gruppi di tre in posizione angolare ad incorniciare i quattro finestroni inquadrati dal proprio arco policentrico ribassato. Il coronamento delle paraste è allo stato rustico e presenta le proporzioni tipiche del capitello corinzio. Se le ipotesi di lettura incrociate dei documenti con lo stato evidente del campanile sono fondate, allora ne consegue che esso nel 1757 si trova poco sopra il livello del cornicione della chiesa, secondo una successione di strati realizzativi che corrispondono sommariamente ai livelli segnati sul suo corpo dalla differente fattura della muratura a vista.
La parte basamentale si presenta infatti con una determinata regolarità di fattura fino all’altezza di circa otto metri e mezzo e comprende le cinquantacinque bugne effettivamente riportate da un documento del 1718. La seconda fascia esecutiva, di poco più di sei metri, a scavalco tra il primo cornicione e la base del secondo ordine con angoli bugnati, corrisponde ai due trabucchi citati nel 1745, ed è realizzata con una rasatura del giunto tra i mattoni molto ampia, quasi a presupporre l’intenzione originale di procedere alla copertura del muro con un intonaco. La restante parte del campanile, corrispondente a tutto il secondo ordine bugnato, alla cella campanaria ed alla cupola a cipollone in laterizio raggiunge una dimensione ragguagliabile con quella di 7,4 trabucchi ed è realizzata con una tessitura muraria nuovamente regolare e pulita ed è realizzata tra il 1826 e il 1829.